Lo sviluppo del bambino è un processo risultante dal complesso intreccio tra fattori interni al bambino, di predisposizione biologica e genetica, e fattori ambientali dovuti all’interazione tra il bambino e il suo mondo, in primis i genitori. Nel bambino è presente un’innata tendenza allo sviluppo, ma il naturale processo di crescita può realizzarsi solo in presenza di un ambiente che lo faciliti e lo sostenga, con cure affidabili e coerenti e all’interno di un profondo e costante contatto affettivo.
Il bambino si sviluppa in un ambiente che agisce su di lui e sul quale, a sua volta, agisce, in una interazione circolare.
Nello sviluppo dei bambini è possibile individuare il susseguirsi di diverse fasi, secondo una sequenza cronologica, che è però piuttosto variabile da bambino a bambino. Le molte differenze individuali nello sviluppo delle funzioni psichiche sono dovute in parte a differenze nella velocità di maturazione, ma anche, fin dalla nascita, a fattori ambientali, ovvero alla qualità e frequenza delle stimolazioni provenienti dall’ambiente e degli scambi relazionali fra il neonato e i suoi caregivers.
Uno dei “compiti” dei genitori è valutare la sensibilità del proprio bambino, organizzando l’ambiente in modo da fornire, da una parte, un’adeguata stimolazione che favorisca l’apertura al mondo e gli scambi con l’esterno, dall’altra una protezione da un eccesso di stimolazioni: una capacità di adattamento alle tendenze presentate dal bambino, che varia al variare dei suoi bisogni, oltre che delle abilità emergenti.
Già alla nascita ogni bambino possiede capacità sensoriali e di interazione, ma con differenze fra diversi neonati. Si pensi ad esempio alla reattività agli stimoli, alla frequenza e alla durata del pianto e alla capacità di essere calmato, così come alla capacità di mantenere lo stato di vigilanza attiva, o alle modalità di suzione, in cui si evidenziano differenze individuali anche notevoli.
Durante i primi anni di vita avvengono enormi cambiamenti che portano alla graduale acquisizione di complesse competenze senso-motorie, cognitive, affettive e socio-relazionali, in rapporto di interdipendenza fra loro, al raggiungimento dell’integrazione di sé e alla formazione della specifica personalità del bambino. I cambiamenti non hanno ritmi lineari, ma vedono l’alternanza tra momenti di crescita e conquista di nuove abilità e momenti di apparente “stallo” o, a volte, anche di regressione.
Dagli zero ai sei mesi
I primissimi mesi di crescita sono impegnati al raggiungimento di un equilibrio nei ritmi di sonno e veglia attiva, alimentari e della regolazione dei movimenti corporei.
Nei primi sei mesi si sviluppano innanzitutto le abilità sensoriali del bambino: le capacità visive di seguire e discriminare uno stimolo visivo e preferire il volto umano e materno, già presenti dai primi giorni di vita, divengono, attorno ai sei mesi, molto simili a quelle adulte ed integrate con le altre percezioni, come udito e gusto, e sensazioni.
Vi è la conquista di maggiori capacità di attenzione visiva e uditiva e la progressiva maturazione della coordinazione oculo-manuale e della manipolazione.
Dai sei mesi all'anno
Nel periodo dai sei mesi all’anno, il bambino acquisisce importanti e numerose capacità motorie, quali l’autonomia nella posizione seduta, la presa sempre più fine, lo spostamento in orizzontale tramite gattonamento o strisciamento, fino allo stare in piedi da solo e al camminare.
Dagli otto ai dodici mesi vi è una sostanziale evoluzione delle capacità comunicative: il bambino mostra di comprendere molte parole, interagendo e rispondendo con l’ambiente, ad esempio indicando per richiedere un oggetto, e possiede un complesso linguaggio gestuale; comincia poi intorno all’anno la produzione delle prime parole e, nei successivi mesi, l’arricchimento delle competenze di linguaggio.
Gli aspetti importanti dello sviluppo
Lo sviluppo emotivo, strettamente legato agli scambi interattivi tra mamma e bambino e caregivers in generale, procede parallelamente allo sviluppo cognitivo e sociale, in direzione di un sempre maggiore riconoscimento e differenziazione fra le emozioni e al raggiungimento della capacità di regolarne l’espressione.
Nell’intero processo di crescita, l’interazione con i genitori e l’ambiente permette al bambino di vivificare, dare senso e integrare le esperienze, procedendo nello sviluppo della sua personalità e del suo senso di sé e di sicurezza nell’interazione con il suo mondo.
A volte possono manifestarsi disarmonie e difficoltà di sviluppo, e il bambino può presentare sintomi a espressione corporea o psichica e comportamentale, che spesso disorientano o preoccupano i genitori.
In questi casi può rendersi necessario un intervento clinico, per individuare le origini della difficoltà evolutiva, le eventuali connessioni con difficoltà e dinamiche intrapsichiche o relazionali dei genitori, e permettere la ripresa del percorso evolutivo del bambino e della sua famiglia, sostenendone le risorse.
Dott.ssa Gaia Francesca Morisi
Psicologa e psicoterapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza
Alcune letture per i genitori, per approfondire i temi dello sviluppo e del rapporto fra bambino e ambiente
- Giovanni Bollea “Genitori grandi maestri di felicità”, ed. Feltrinelli
- Giovanni Bollea “Le madri non sbagliano mai”, ed. Feltrinelli
- Bruno Bettelheim “Un genitore quasi perfetto”, ed. Feltrinelli